15, 16 e 17 Agosto: Autodromo di Vallelunga ICCCR2008ROMA

Aperto da IlaPaci, 04 Luglio 2008, 18:34:04

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LHM

Citazione di: cbaker il 08 Ottobre 2008, 21:51:11
questa è la Traction dell'amico Paolo che torna a Verona, venuto giù con altre tre TA (anche per loro più o meno 800km).

Dimenticavo: la valorosa Traction era inseguita da un'altrettanto valorosa DS:



P.s.: complimenti per le vostre meraviglie!
Meno DS Automobiles, più Citroën!

LHM

Citazione di: velvet il 08 Ottobre 2008, 08:57:27
D'altronde mettendomi nei loro panni non posso che capirli: una macchina che interessa a 20/30 persone in Italia e non è nell'immaginario collettivo quanto lo sono (rimanendo in casa Citroen) 2CV, DS, SM e CX è ampiamente sacrificabile.

Per carità: ma in quel caso - se non ho capito male - si era trattato di una precisa scelta editoriale che ha coinvolto il Club GS Italia e il RIASC.
Il Piazzi ama le vetture popolari perché si rende conto che scuotono gli animi delle persone comuni più di quanto facciano le cosiddette dream car, da qui il servizio sulle GS/A (ma evidentemente Pelizzari la pensa diversamente).
Che poi per andare a Vizzola Ticino Davide Maggi si è sparato mille chilometri in giornata, Davide Pancaldi seicento e il sottoscritto pochi di meno... ::)
Meno DS Automobiles, più Citroën!

Andrea

Probabilmente a livello collezionistico, cioè di possesso, la vettura non interessa a molti in Italia, però un bell'articolo sulle GS e la loro genealogia potrebbe incontrare l'interessare di moltissimi cultori di storia dell'automobile. Io lo leggerei solo per la Birotor.

Martini

Citazione di: LHM il 08 Ottobre 2008, 23:48:59
Citazione di: velvet il 08 Ottobre 2008, 08:57:27
D'altronde mettendomi nei loro panni non posso che capirli: una macchina che interessa a 20/30 persone in Italia e non è nell'immaginario collettivo quanto lo sono (rimanendo in casa Citroen) 2CV, DS, SM e CX è ampiamente sacrificabile.

Per carità: ma in quel caso - se non ho capito male - si era trattato di una precisa scelta editoriale che ha coinvolto il Club GS Italia e il RIASC.
Il Piazzi ama le vetture popolari perché si rende conto che scuotono gli animi delle persone comuni più di quanto facciano le cosiddette dream car, da qui il servizio sulle GS/A (ma evidentemente Pelizzari la pensa diversamente).
Che poi per andare a Vizzola Ticino Davide Maggi si è sparato mille chilometri in giornata, Davide Pancaldi seicento e il sottoscritto pochi di meno... ::)

Non a caso, mi pare che adesso Filippo lavori ad AutoCapital...

Quello che mi sembra sfuggire ai più è che in una redazione capita molto spesso che per esigenze di bilanciamento non si possa dedicare una serie di numeri ad una sola marca, senza considerare poi che i servizi foto ed i testi non necessariamente arrivano assieme sui tavoli delle redazioni e che il testo in questione -a quanto ne so- è stato completato solo qualche settimana fa.

Due altre cosine per amor di precisione: il RIASC non fu coinvolto nell'operazione (come ufficio stampa l'abbiamo saputo dai Soci che ci sono andati) e sia Piazzi che Pelizzari sono caporedattori, il Direttore è Alberto Falletta.

[:wave]
«Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.» W. Allen

velvet

#259
Citazione di: Martini il 09 Ottobre 2008, 12:43:21


Quello che mi sembra sfuggire ai più è che in una redazione capita molto spesso che per esigenze di bilanciamento non si possa dedicare una serie di numeri ad una sola marca


Si, questo nel mondo delle fate.

Nel mondo reale, e in quello del giornalismo in particolare, chi più paga ha più spazio.

Non è un caso se anche nelle riviste di settore in concomitanza con il lancio di modelli particolarmente importanti delle principali case vi sia la corsa allo "speciale" sulla casa, con tutta la cronistoria e numerosi approfondimenti sui modelli "mitici" affiancati in improbabili raffronti alla nuova produzione....

Parlando di editoria, pubblicità & marketing, un esempio eclatante (per restare vicini) è quello di Peugeot, che pur avendo un retroterra collezionistico quasi inesistente -specie in Italia- è riuscita con l'iniziativa dall'alto a creare un club/ registro nazionale e ad accaparrarsi in diverse occasioni le pagine delle riviste nazionali con spregiudicate operazioni di natura puramente commerciale, tipo quella delle fastose celebrazioni con tanto di intitolazione di una via al vecchio Armand a Piovene Rocchetta  dove "sembra" (ma la questione è assai nebulosa) sia stata immatricolata la prima automobile italiana, una Peugeot per l'appunto.

Seguendo lo stesso metro, ogni piazza d'Italia dovrebbe avere un enorme monumento alla Fiat, una via Alfa Romeo, uno slargo Lancia, un rione Citroen, e prima di arrivare a Peugeot in ordine di importanza ci sarebbero almeno una ventina di marchi.

Ma, potere dell'Euro, era più facile avere una via Peugeot in provincia di Vicenza e "stimolare" così anche la presenza sulle riviste, oltretutto incentivate con l'acquisto di "profumati" e visibilissimi pacchetti pubblicitari da parte del Leone. :)

Martini

Si, Velvo, hai ragione ma non del tutto: nel senso che non va SEMPRE e TUTTO così come tu dici, è una tendenza data dal fatto che in editoria chi non fa così chiude rapidamente, ma fortunatamente questo vale per non più di un 20/30% delle pagine della rivista, altrimenti i giornalisti sarebbero tutti sotto analisi. Chiaro anche che ci sono riviste con una quantità di lettori sufficiente a giustificare un 10% di pagine/marchetta ed altre che necessitano del 70%, vuoi per mancanza di lettori che per avidità.

[:wave]
«Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.» W. Allen

velvet

Citazione di: Martini il 09 Ottobre 2008, 15:20:44
Si, Velvo, hai ragione ma non del tutto: nel senso che non va SEMPRE e TUTTO così come tu dici, è una tendenza data dal fatto che in editoria chi non fa così chiude rapidamente, ma fortunatamente questo vale per non più di un 20/30% delle pagine della rivista, altrimenti i giornalisti sarebbero tutti sotto analisi. Chiaro anche che ci sono riviste con una quantità di lettori sufficiente a giustificare un 10% di pagine/marchetta ed altre che necessitano del 70%, vuoi per mancanza di lettori che per avidità.

[:wave]


No, non va sempre tutto così (altrimenti non avremmo delle riviste, ma dei raccoglitori patinati di comunicati stampa), ma troppo spesso va così anche e soprattutto per le riviste con le spalle più "grosse" , vedi Edidomus, che sarebbero in teoria quelle che avrebbero meno bisogno di far marchette.

Ma a memoria d'uomo sappiamo che in alcuni casi la prostituzione è vocazione autentica, non necessità.



MarioCX

Quoro velvo a spada snudata.

La direttrice economica è la determinante, poi è chiaro che c'è anche altro che un po' di peso ce l'ha.
Tutto è in dialettica, niente è vero in assoluto.
Però c'è un andamento delle cose tendenziale che è quello che dice il vulvo.

Andrea

Ciò non toglie che anche le "marchette" possono essere fatte meglio.

cbaker

La cosa bella è la diversità degli argomenti che vanno avanti su questa sezione del forum che si chiama "15, 16 e 17 Agosto: Autodromo di Vallelunga ICCCR2008ROMA"! Da sentimentale voglio pensare che sia il segnale che quei tre giorni vivono ancora alla grande nelle nostre memorie.

Sul tema delle riviste, tocchiamo un tasto dolente universale. Se andate a vedere su Classic Cars, Classic & Sports Cars, Motorsport, Rétroviseur, Rétro Passion, Ruoteclassiche, Auto d'Epoca (che compro ogni mese da vent'anni; però non lo dite a mia moglie [police]!), vige sempre la legge del reportage principale su macchine che "tirano": Jaguar, Ferrari, Porsche, Mercedes, Lamborghini, Maserati, Lotus; e poi le "utilitarie" degli ultimi decenni ('60-'80): Fiat, Alfa, Lancia, Renault, MG, BMW, Audi, VW, Triumph, ecc... Il bello è scoprire invece in (quasi) ogni numero di queste riviste un articolo su qualche macchina più rara. Certo, fosse per me, vorrei leggere solo di macchine anni '30 con tanto di storia personale di ogni esemplare e di ogni proprietario. Ma pazienza... Certo, da un po' di tempo, mi urta vedere articoli sulle macchine con i paraurti di plastica, ma forse proprio quelle stanno facendo nascere in qualche ragazzo la passione. L'unica eccezione che io conosca è la rivista francese Gazoline, quella veramente propone ogni volta macchine e articoli incredibili.

Invece Velvet, io non sminuirei la Peugeot. E' una casa automobilistica importante quanto la Citroën. Probabilmente hai ragione che in Italia è meno collezionata, però chapeau alla politica mondiale della Peugeot di valorizzare il proprio passato (vedi il Musée de l'Aventure Peugeot à Sochaux). Anche qui in Italia, con varie iniziative, incluso - se non sbaglio - un museo a San Gimignano. Lo vogliamo fare anche noi un museo Citroën? Ma la casa madre - che non lo fa in Francia - ci appoggerebbe?


velvet

Citazione di: cbaker il 09 Ottobre 2008, 21:15:17
La cosa bella è la diversità degli argomenti che vanno avanti su questa sezione del forum che si chiama "15, 16 e 17 Agosto: Autodromo di Vallelunga ICCCR2008ROMA"! Da sentimentale voglio pensare che sia il segnale che quei tre giorni vivono ancora alla grande nelle nostre memorie.

Sul tema delle riviste, tocchiamo un tasto dolente universale. Se andate a vedere su Classic Cars, Classic & Sports Cars, Motorsport, Rétroviseur, Rétro Passion, Ruoteclassiche, Auto d'Epoca (che compro ogni mese da vent'anni; però non lo dite a mia moglie [police]!), vige sempre la legge del reportage principale su macchine che "tirano": Jaguar, Ferrari, Porsche, Mercedes, Lamborghini, Maserati, Lotus; e poi le "utilitarie" degli ultimi decenni ('60-'80): Fiat, Alfa, Lancia, Renault, MG, BMW, Audi, VW, Triumph, ecc... Il bello è scoprire invece in (quasi) ogni numero di queste riviste un articolo su qualche macchina più rara. Certo, fosse per me, vorrei leggere solo di macchine anni '30 con tanto di storia personale di ogni esemplare e di ogni proprietario. Ma pazienza... Certo, da un po' di tempo, mi urta vedere articoli sulle macchine con i paraurti di plastica, ma forse proprio quelle stanno facendo nascere in qualche ragazzo la passione. L'unica eccezione che io conosca è la rivista francese Gazoline, quella veramente propone ogni volta macchine e articoli incredibili.

Invece Velvet, io non sminuirei la Peugeot. E' una casa automobilistica importante quanto la Citroën. Probabilmente hai ragione che in Italia è meno collezionata, però chapeau alla politica mondiale della Peugeot di valorizzare il proprio passato (vedi il Musée de l'Aventure Peugeot à Sochaux). Anche qui in Italia, con varie iniziative, incluso - se non sbaglio - un museo a San Gimignano. Lo vogliamo fare anche noi un museo Citroën? Ma la casa madre - che non lo fa in Francia - ci appoggerebbe?



Capisco ed in parte condivido il tuo discorso. Però un certo andazzo di alcune riviste del settore ci consente se non altro di poter rivolgere la nostra attenzione (ed il nostro denaro) verso altre riviste che appaiono un po' più "fresche" nella conduzione e negli argomenti rispetto alle solite menate su Ferrari-Lamborghini-Porsche-Jaguar...

Quanto a Peugeot non voglio offendere la sensibilità di nessuno, ne' tantomeno sminuire la secolare storia del Leone... Ma diciamocelo chiaramente, il museo Peugeot è una cattedrale in un deserto di indifferenza (della serie: Peugeot? Echissenefrega!), anche perchè nella produzione del marchio, tolte le solite 3/4 eccezioni (404, 504 e derivate e poco altro) è difficile trovare qualcosa che susciti più emozione di un budino alla vaniglia.

Se Peugeot ha ritenuto di investire in un museo per "storicizzarsi" allora PSA a Citroen dovrebbe fare un monumento alto quanto la torre Eiffel. Se non altro perchè nonostante il marchio abbia fatto di tutto negli ultimi 20 anni per deludere gli affezionati, questi ultimi sono ancora attaccati agli stinchi del double chevron come dei pitbull in calore.

ugomaria

Citazione di: velvet il 09 Ottobre 2008, 23:39:01[...]anche perchè nella produzione del marchio, tolte le solite 3/4 eccezioni (404, 504 e derivate e poco altro) è difficile trovare qualcosa che susciti più emozione di un budino alla vaniglia.

Ma come dimenticare la Peugeot più famosa del mondo ???



Eccezionale, uno dei personaggi più belli mai inventati dall'uomo !



MarioCX

E' vero le Peugeot erano già anonime in epoca di automobilismo estroso.

Si, si...404 e 504...presentano qualcosa di vintage e curioso, ma detto tra noi, sono due baracconi senza linea.

velvet

Citazione di: ugomaria il 10 Ottobre 2008, 08:25:33
Citazione di: velvet il 09 Ottobre 2008, 23:39:01[...]anche perchè nella produzione del marchio, tolte le solite 3/4 eccezioni (404, 504 e derivate e poco altro) è difficile trovare qualcosa che susciti più emozione di un budino alla vaniglia.

Ma come dimenticare la Peugeot più famosa del mondo ???



Eccezionale, uno dei personaggi più belli mai inventati dall'uomo !



Colombo è strepitoso (e le prime due stagioni del telefilm sono uno dei rari segni di vita intelligente arrivati dagli USA negli ultimi
35 anni), ma la sua macchina potrebbe essere stata qualsiasi altro vecchio cassone anonimo di provenienza esotica. Per dire, anche una Karmann Ghia cabrio scassata andava benissimo.

Quella Peugeot non è mai stata fondamentale nella costruzione del personaggio se non come oggetto retrò, trascurato e regolarmente sfottuto, anche se amato dal tenente perchè è l'unica macchina che abbia mai guidato.

La 403 sta all'estremo opposto di altre auto entrate come protagoniste nella narrazione filmica come ad esempio il celebre Duetto osso di seppia de Il Laureato, simbolo per eccellenza di lussuria, evasione, velocità, sesso ed inutilità e come tale autentico co-protagonista del film assieme ad Hoffman e alla Bancroft.

LHM

Citazione di: Martini il 09 Ottobre 2008, 12:43:21
Non a caso, mi pare che adesso Filippo lavori ad AutoCapital...

Che ti devo dire, gli affari sono affari... a me quelle cose le disse proprio a Vizzola Ticino, suis verbis...  [A:spa]
Meno DS Automobiles, più Citroën!

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